Pellizza da Volpedo, Il quarto stato, 1901
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Gentili amici, esistono nella storia dell'arte singole opere che sembrano apparizioni celesti, colme di perfezione e di significato come sono, ed è sintomatico che appena nate divengano subito iconiche. Il quarto stato, emblema del giorno che ricorda il lavoro dell'uomo e che ricorre questa settimana, ha avuto come altissimo modello La scuola di Atene di Raffaello e sembra sintetizzare tutta la storia del cammino dell'individuo - composto e ora cosciente del proprio valore - in un unico ampio panorama. Così ne scriveva il suo autore: «All'età dell'oro quando tutti, si narra, stavano molto bene, il quadro accenna con un raggio di sole che splende su una vetta, sullo sfondo. Ma il lavoratore diventa, in seguito, schiavo nell'età greco-romana, e tu vedi qui il cielo rannuvolarsi e vedi poi una tetra nube incombere sulla campagna, segno dell'età di mezzo, assai malagevole per il lavoratore. Vedi poi un sereno azzurro, simbolo dei tempi che seguirono l'89: la massa dei lavoratori che va via via ingrossandosi procede serena, fiduciosa, il suo cammino nelle tarde ore del mattino, non ancora però sul meriggio: il meriggio verrà dopo per lei, in cui essa coglierà il frutto del suo lavoro e libera dagli affari potrà andare a godere il bianco pane fragrante su una mensa apparecchiata». (Pellizza da Volpedo) In evidenza, al Centro, un evento imperdibile anche per le persone che non hanno mai sentito parlare della Filosofia della libertà. Venerdì sera, dopo otto anni di studio e appunto di lavoro, di attiva elaborazione con Claudio Elli della Filosofia della libertà ...la si ricomincia daccapo!, dalla prima pagina. Siamo pronti a ripartire per un viaggio emozionante e sempre nuovo che può durare tutta la vita, perché questo testo crescerà insieme a noi, ...è come un romanzo di formazione, è un manuale pratico di vita del quale non si potrà più fare a meno. Accanto e prima di una Scienza dello spirito c'è infatti una Scienza dell'anima, e Steiner ne ha dato le coordinate fondamentali in quest'opera del suo periodo filosofico. Per tutti coloro che vogliono lavorare alla propria autoeducazione, per chi "...ma la Filosofia della libertà è difficile!", e per i semplici interessati, aggiungiamo che Claudio la studia e l'approfondisce da decenni, sa trasmettere "come fiamma da fiamma" l'entusiasmo per quel che si scopre via via in quelle pagine, valorizzandone l'attualità con esempi tratti dalla conoscenza anche antroposofica dell'uomo, dei regni di natura e della società di oggi. Vi aspettiamo! In rubrica trovate, nel video di Eckart Boehmer, la quinta tappa del percorso che ci avvicina sempre più a Kaspar Hauser e al suo Convegno: manca poco più di un mese.
Buona settimana a tutti!
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Appuntamenti dal 28 aprile al 4 maggio
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Nei primi sette capitoli la Filosofia della libertà ci introduce al metodo per conoscere… anzitutto la conoscenza stessa, e quindi tutte le altre cose: imparando a pensare.
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Per il filosofo, artista del concetto, le idee umane divengono materiale artistico e il metodo scientifico tecnica artistica. «Il pensare astratto conquista così una concreta vita individuale. Le idee diventano forza di vita». (Rudolf Steiner, dalla Prefazione del 1894 a La filosofia della libertà). NUOVO CICLO DI STUDIO
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Ora possiamo soffermarci sulla facoltà percettiva di Kaspar Hauser e sulle sue facoltà sensoriali. Sappiamo infatti che tutti i suoi sensi erano straordinariamente sviluppati, potenziati ad un livello quasi impensabile. Per esempio la sua vista era talmente acuta che poteva distinguere una mora a una grandissima distanza, laddove una persona normale avrebbe intravisto forse solo un cespuglio. GUARDA DI PIU'...
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Calendario dell'Anima di Rudolf Steiner |
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